Il Mondo animale: l’Unicorno
L’Unicorno fu rappresentato a partire dall’Orice, un’antilope che vive in Asia meridionale e centrale, Africa settentrionale.
Diversi autori greci e latini ne descrissero il potere terribile dell’unico corno.
Plinio invece, descrisse e nominò l’orice, non in maniera simbolica, ma, seppur con qualche inesattezza, come animale del deserto, fornito di due corna molto ravvicinate tra di loro.
E’ probabile infatti che l’origine del mito dell’unicorno sia legato ad un’osservazione a distanza tale da vedere le due corna come una sola.
La tradizione cristiana non vede di buon occhio l’unicorno, al punto che viene associato al leone, quanto a pericolosità “animica”.
Anche se nei primissimi cristiani, specie associato nei pressi di un albero, l’unicorno è la rappresentazione cristica del giudice giusto e terribile.
Per Jung, entrambi gli animali illustrano “la forza selvaggia, rampante, maschile e penetrante dello spiritus mercurialis” (lo spirito creatore del mondo) ma l’unicorno è più spirituale del leone.
Jung nota anche che il corno è un simbolo duplice: “Il corno come emblema di vigore e forza ha un carattere maschile, ma allo stesso tempo è una coppa, che, come ricettacolo, è femminile”
A causa di ovvie deformazioni, si possono trovare delle descrizioni che possono far pensare anche ad un altro animale mitico, il Liocorno.
Questo animale, è in realtà, molto più vicino al cavallo che all’orice.
Nelle rappresentazioni più esoteriche, presso la tradizione rosacruciana, l’Unicorno viene rappresentato come la fase, evolutivamente, più alta di quella rappresentata dal Cervo, il quale rappresenta l’intelletto razionale.
L’Unicorno, poi, compare quando il cinghiale, simbolo della forza bruta è stato vinto.
L’Unicorno in alchimia era sinonimo di Mercur, e quindi assimilato all’oro, ma anche all’argento vivo, in quanto elisir di lunga vita.
Spesso rappresentato accanto all’acqua, per la sua valenza purificatrice, è anche associato all’albedo, ovvero alla rinascita.
È stato associato anche alla Luna, in tempi più moderni, e, per traslazione, simbolo dell’energia femminile.
“Che ci sia una qualche connessione tra la luna e l’unicorno non è una teoria ma un fatto. … L’unicorno è comunemente, anche se non sempre, pensato come bianco nel corpo; è un emblema di castità; è molto veloce; secondo le migliori autorità non può essere preso vivo. L’animale è più facilmente associato alla luna nuova o crescente, che potrebbe sembrare agli abitanti del mare di condurre le stelle verso l’acqua e di immergervi il proprio corno prima che esse scendano.
La luna crescente è stata usata per secoli per rappresentare sia la maternità celeste che la verginità, sia di Ishtar, Iside, Artemide o della Madonna. … Il Qilin (麒麟), o unicorno della Cina, è comunemente rappresentato in bronzo, con una mezzaluna tra le nuvole sulla schiena“.
(Tratto da Odel Shepard – The Lore of the Unicorn)