Filosofia della Spagyria: Marte vegetale – Ortica
Habitat
Vive in terreni azotati delle pianure d’Europa.
Costituenti principali
Flavonoidi, potassio, nitrati, chetoni.
Nei peli irritanti: istamina, serotonina e acetilcolina, acido acetico, acido butirrico, leucotrieni e acido formico.
.Informazioni
L’assunzione dell’ortica favorisce l’assorbimento del ferro da parte dei villi intestinali.
La radice contiene nelle ceneri una grande quantità di ferro, come hanno dimostrato gli studi antroposofici sull’argomento (Wilhelm F. Daems), ma soprattutto in primavera (Angelini).
Questo ferro contenuto nell’ortica, nella sua assunzione terapica non si avvicina nemmeno lontanamente al fabbisogno giornaliero di ferro in un individuo umano e dobbiamo pertanto dedurre che probabilmente l’azione descritta sopra sia dovuta più alla presenza della “frequenza” del ferro che non alla presenza sostanziale dello stesso.
Può aiutare anche la pressione del sangue (ipotensione) sempre in relazione alla potenzialità.
Ecco quello che s’intende per cooperazione tra il mondo vegetale e quello minerale in esso contenuto: l’ortica viene consigliata per le anemie anche quando non sia spagirica e non contenga i sali (oligoelementi) della pianta.
La presenza di ferro tra le ceneri mostra la cooperazione nell’azione terapeutica delle varie parti dell’individuo vegetale.
La ricerca scientifica moderna si è occupata per diverse qualità di questa pianta che sembra mostrare molti capacità non trasmesse apparentemente dalla tradizione antica.
La capacità osteoblastica attraverso a delle fibre contenute nella pianta propone un’utilizzo nelle lesioni ossee (le divise dell’esercito austrungarico durante la I guerra mondiale erano fatte di fibre d’ortica).
Urtica dioica L. inibisce la proliferazione e migliora la citotossicità di un chemioterapico utilizzato nel cancro a non- piccole cellule del polmone.
L’azione avviene attraverso l’apoptosi mediata dal reticolo endoplasmatico.
Urtica dioica si può considerare una pianta dalle potenzialità antidiabetiche.
Sono contemplate attività antinfiammatorie che svolgono una possibile attività nel trattamento della iperplasia prostatica benigna.
Ortica possiede proprietà trombolitiche e fluidificanti del sangue.
Per il dott. A.Gentili (cfr Il Volo dei Sette Ibis ed.Kemi Milano) l’ortica è di natura gioviana, in quanto sacra al dio Thunar (germanico) e, in quanto, Alberto Magno, benedettino, nel “De Virtutibus Herbarum”, scrive:
“…hanc herbam tenens in manu cum millefoglio, securus metu et ab omni phantasme...”
Ad affermare il fatto di generare coraggio.
Inoltre attraverso il detto. “gettare la tonaca delle ortiche” sottende la funzione di questa pianta di stimolare l’attività ipofisaria e quindi sessuale che veniva anche sottolineata dalla tradizione germanica, in quanto pianta della fertilità e del piacere erotico.