Il Mondo animale: l’ape presso i Celti
“Gli insetti ci ammaestrano su quanto vi è di più elevato in Natura” (Rudolf Steiner)
Le api presso i Celti (tratto Quaderni di Toth di Ailinn E.Paredi)
“(…)
Io sono il grembo: di ogni bosco,
io sono la vampa su ogni collina,
io sono la regina: di ogni alveare,
io sono lo scudo: per ogni testa,
io sono la tomba: di ogni speranza.”
(Da “La canzone di Amergin” R Graves, La Dea Bianca)
Presso i Celti il miele aveva un ruolo fondamentale, era utilizzato dai druidi per preparare i medicinali e l’idromele, bevanda sacra utilizzata durante molte cerimonie e matrimoni.
Erano soliti allevare le api in tronchi cavi o in alveari fatti di corde di canapa o paglia, al limitare delle foreste dove terminavano i campi coltivati e i pascoli.
I Celti consideravano le api messaggere degli Dei, simbolo di perfezione, saggezza e immortalità dell’anima, in quanto in possesso di una conoscenza segreta derivante direttamente dall’Altromondo.
Erano, per loro, creature associate alla conoscenza del futuro e all’ispirazione divina.
Le antiche leggi druidiche irlandesi, note come le Leggi di Brehon, proteggevano le api e gli alveari e sull’isola di Man rubare api era considerata un’offesa capitale.
L’alveare stesso, era il simbolo di una comunità ideale e questa immagine di perfezione era riproposta nelle tombe-alveari o nelle camere iniziatiche.
Alcuni esempi di queste strutture li possiamo trovare a Newgrange e a Dowth in Irlanda, terra celebrata proprio per l’abbondanza di miele.
Molti sono i riferimenti alle api nella mitologia e folklore celtico.
Ad esempio, nella tradizione gallese troviamo un’arpa conosciuta come Teillin, abbreviazione o forse corruzione di an tseillean cioè “un’ape”.
In una delle più antiche triadi bardiche gallesi, le Trioedd Ynys Prydein, si racconta che uno dei nomi dell’Isola di Prydein fu ‘Isola del Miele‘, sottolineando così l’importanza di questa sostanza.