Filosofia della Spagyria: Saturno vegetale – Pino silvestre

Habitat
Specie montana europea, che vive nelle Alpi e negli Appennini, nei Pirenei, Carpazi e Balcani.
Predilige terreni calcarei.

Costituenti principali
3-Cyclohexene-1-metanol, .alfa., .alfa.4-trimetil, Borneolo, Isoborneolo, Cyclohexanol, 1-metil-4-(1-metiletenil), 1,4-Metanoazulene, decaidro-4,8,8-trimetil-9-Metilene-, [1.alpha. 3a.beta,4.alpha, 8a.beta.)].

Informazioni
Pinus sylvestris
L. è una pianta che svolge un’azione antisettica per le vie urinarie, respiratorie e per il fegato.
E’ anche espettorante e fluidificante delle secrezioni bronchiali ed antireumatica.
Tali proprietà del pino sono utili soprattutto in caso di rinite, bronchite, tracheite, polmonite, asma; influenza; cistite cronica, prostatite, leucorrea e colecistite.

Pino nella Spagiria
Particolarmente interessante questa pianta per la sua segnatura unica Saturno, priva di funzioni secondarie, che focalizza la sua azione energetica sul segno zodiacale del Capricorno.
Questo segno corrisponde con il luogo in cui l’eclittica è massimamente vicina al Polo Celeste Depresso rispetto il proprio emisfero e rappresenta appunto il momento in cui il giorno ricomincia ad aumentare di durata rispetto la notte, ovvero la rinascita della Luce.

Mitologia
Nelle tradizioni occidentali, particolarmente in quelle greche e romane, oltre ad essere considerato l’emblema dell’immortalità,  pino assunse anche il significato funerario come preludio dell’“eterno ritorno”.
Nel complesso mitologico orfico esistette la credenza, per certi versi ancora enigmatica nell’interpretazione, per la quale il dio Dioniso, il cui mito è straordinariamente affascinante, sarebbe morto divorato dai Titani in una foresta di pini e poi sarebbe resuscitato.
In altre leggende, invece, il dio divorato sarebbe apparso dopo tre mesi nei suoi santuari recando con se rami di pino, per poi occultarsi di nuovo per il resto dell’anno.
I racconti mitici sottintesero spesso il concetto di morte al quale sarebbe seguito il rinnovamento, nel quale il simbolo del pino possedeva la valenza di significativo elemento cultuale.
Un attributo del dio sarebbe stata la pigna.
Con questo frutto il dio fu rappresentato nell’iconografia, nel suo significato di custode della vita vegetativa e responsabile delle forze degli elementi naturali.
Pigna, termine con il quale è indicato il frutto del pino, sarebbe stato il nome di una ninfa boschiva amata dal dio silvestre Pan.

Una nota di A.Gentili
…Il mito dell’eleusina Kore (Κόρη), la cui grande cerimonia si svolgeva all’equinozio di Primavera, è simile a quella di Attis.
Il 15 marzo veniva sacrificato un toro ed il 22 marzo, attorno alla figura di un pino tronco, ornato di strisce di stoffa, si cantavano le lamentele per la sua morte: il 25 marzo, infine, si celebrava la resurrezione del dio, sotto forma di albero.
Sappiamo che nei Misteri Eleusini, l’iniziazione greca, aveva luogo il taurobolo (Ταυροβόλιον) ed il  criobolo (κριοβόλιον), che rappresentano il battesimo: poi l’adepto assumeva del cibo e una bevanda, rito che lo scrittore cristiano Firmico Materno paragona a quello della Cena.
Questa particolare cerimonia terminava con un rito misterico, incui il miste veniva ricevuto nella camera nuziale come lo sposo di Cibele, la Gran Madre.
In sostanza, il miste, identificandosi nel toro sacrificato, era morto simbolicamente, e con l’ultima parte del rito, unendosi alla Divinità, rinasceva nel seno della Madre e, quindi, veniva rigenerato.
Con la discesa dell’Intelligenza sulla terra, compare la dualità,si produce una dicotomia nel corpo cerebrale, che vediamo materializzata nel corpo callos che divide in due il cervello, la falce dell’egizia Maat, tramonta l’androginia ed avviene la dualizzazione dei sessi.
Nasce il tempo, ed assieme a questo si forma la croce, simbolo di vita diventa un incrocio tra due forze complementari: il campo magnetico incrociato con il campo elettrico, gli organi dei sensi che si incrociano a livello cerebrale e spinale, il ragionamento che è alternanza tra una negazione ed un’affermazione, la cteis (κτείς) attraversata dal fallo. …” da “Il Volo dei Sette Ibis”

Cfr Pino mugo per altre informazioni simboliche sul genere Pinus.