Filosofia della Spagyria: Venere vegetale – Mandragora (approfondimenti)

 

La leggenda
Le radici di Mandragola sono diventate molto ricercate nel loro habitat nativo nel Mediterraneo e si ritiene che i tentativi di proteggerli dal furto siano stati la fonte del secondo mito della mandragora, secondo il quale un demone abitasse la radice e avrebbe ucciso chiunque tentasse di sradicarla.
Nel corso dei secoli si sono sviluppati rituali elaborati per evitare quella che divenne nota come la maledizione della mandragora, la più famosa di queste che richiedeva l’assistenza di un cane.
L’elaborazione successiva di questa leggenda attribuì il potere letale dell’erba a uno strillo o un gemito emesso dalla mandragora mentre veniva sradicato, e suggerì che la morte poteva essere evitata da un forte scoppio su un corno nel momento critico o sigillando le orecchie con cera.

Mandragora nella lettteratura
Altri scrittori, tuttavia, utilizzarono una notevole licenza artistica e non esiste un esempio più ingegnoso di questo della commedia “La Mandragola” dello scrittore fiorentino Niccolò Machiavelli (1469-1527), che unisce il mito della fertilità della Mandragora con la sua maledizione.
La storia riguarda Callimaco che elabora un piano per soddisfare la sua brama per la giovane moglie di un avvocato locale.
Consapevole del desiderio della coppia di fondare una famiglia, Callimaco convince che l’uomo che si ponesse a dormire con lei in seguito morirà.
L’avvocato credulone accetta l’utilizzo di un vagabondo locale per la prima notte, e Callimoco indossa il suo travestimento da vagabondo per attendere la convocazione.

Shakespeare e mandragora
Le opere di William Shakespeare contengono molti riferimenti a mandragora e ai suoi miti  e sono notevoli sia per la profondità di conoscenza sia per la loro accuratezza che rivelano.
Sedativo

Dammi da bere mandragora,

Che potrei dormire fuori da questo grande intervallo di tempo

Il mio Antonio è via.”

Antonio e Cleopatra Atto I, Sc. 5

Non papavero, né mandragora,

Né tutti gli sciroppi sonnolenti del mondo,

Ti concederà mai quel dolce sonno

Che hai dovuto ieri.

Otello Atto III, Sc. 3

Erano cose di cui parliamo?

O abbiamo mangiato della radice folle

Questo prende il motivo prigioniero?

Macbeth Atto I, Sc. 3

Fascino

“Puttana mandragora, sei più in forma da indossare nel mio berretto che non aspettare i miei talloni.

Enrico IV, parte seconda, atto I, Sc. 2

… era per tutto il mondo come un ravanello biforcuto, con una testa fantasticamente scolpita su di esso con un coltello. Era così abbandonato, che le sue dimensioni a qualsiasi vista spessa erano invisibili; …… ma lascivo come una scimmia, e le puttane lo chiamavano mandragora.

Enrico IV, parte seconda, atto III, Sc. 2

Maledizione

Che cosa con odori disgustosi,

E grida come mandragole strappate dalla terra,

Quei mortali viventi, sentendoli, impazziscono …

Romeo e Giulietta Atto IV, Sc. 3

Le maledizioni ucciderebbero, come fa il gemito della mandragora.

Enrico VI, parte seconda, Atto III, Sc. 2