Filosofia della Spagyria: Sole vegetale – Lino
Habitat

Probabilmente  è originario della zona delimitata dal Golfo Persico, dal Mar Nero e dla Mar Caspio.
Lino si è diffuso probabilmente attraverso l’invasione delle popolazioni indoeuropee.
Esige terreni profondi, soffici e fertili.

Costituenti principali
Mucillagini, pectina, grassi insaturi (40%) sul totale; glicoside dell’acido cianidrico, linamarina, proteine.

Informazioni
I semi di lino ad alto contenuto di acido alfa-linolenico (Linum usitatissimum L.) siano una delle fonti alimentari più ricche di acido alfa-linolenico e siano anche una buona fonte di mucillagine di fibre solubili, sono relativamente poco studiati nella nutrizione umana.
I semi di lino fanno aumentare l’acido alfa-linolenico e gli acidi grassi n-3 a catena lunga in entrambi i lipidi plasmatici ed eritrocitari, favorendo l’aumento dell’escrezione urinaria di tiocianato.
Abbassano il colesterolo totale sierico in maniera significativa e il colesterolo lipoproteico a bassa densità in rapporto quasi doppio.
La fonte disponibile di acido alfa-linolenico è simile sia nell’uso dell’olio sia in caso dell’uso della farina dei semi del medesimo.
I carboidrati provenienti da semi di lino o  mucillagine di semi riducono significativamente le risposte postprandiali alla glicemia.
I glicosidi cianogeni (linamarina, linustatina, neolinustatina) sono presenti nella mucillagine di semi di lino ma tendono a decomporsi e scomparire con la cottura.

 

 

Mahi

Una leggenda indiana parla di Aurora che tesseva la camicia nuziale al suo sposo Sole proprio con i fili di lino.
I fili del lino sono infatti considerati simbolo dei raggi di sole e della vita.
Considerato simbolo divino è stato adottato dai sacerdoti in India, Egitto, Asia minore e a Roma.
Le bende delle mummie egizie sono di lino finissimo.
Secondo la mitologia greca l’inventrice del filo di lino fu Aracne, il cui padre, Idmone di Colofone, era un tintore.
La giovane Aracne era diventata celebre per l’arte di tessere e di ricamare.
Si capiva che la sua maestria proveniva da Pallade.
Ma Aracne lo negava, anzi diceva impermalita: ”Che gareggi con me! Se mi vince, potrà fare di me quello che vorrà.”.
La dea accolse la sfida apparendole nelle sembianze di una vecchia e consigliandole di chiedere perdono  a Pallade della sua audacia.
Ma Aracne rispose con insulti.
Fu allora che la dea si spogliò delle sembianze di vecchia presentandosi in tutto il suo splendore e accettando la sfida.
Pallade rappresentò sulla tappezzeria i dodici re dell’Olimpo; e, per ammonire la rivale, aggiunse ai quattro angoli quattro episodi che mostravano la disfatta dei mortali che avevano sfidato gli dei.
Aracne a sua volta rappresentò gli episodi degli dei che non facevano loro onore.
Il suo lavoro era perfetto, ma Pallade incollerita fece a brandelli la tela della giovane e, trovandosi in mano la spola di legno, colpì tre o quattro volte la fronte di Aracne.
L’infelice non lo tollerò e corse a infilare il collo in un cappio.
Ma la dea non le permise di morire e la trasformò in un ragno (Aràchne in greco).

Mosè comunica alla comunità gli ordini del Signore per quando riguarda le vesti: “Fecero le tuniche di bisso, lavoro di tessitore, per Aronne e per i suoi figli; il turbante di bisso, gli ornamenti dei berretti di bisso e i calzoni di lino di bisso ritorto; la cintura di bisso ritorto… come il Signore aveva ordinato…” (Es. 39,27-29).
Ezechiele riprende questa prescrizione per i sacerdoti: “Quando entreranno dalle porte dell’atrio interno, indosseranno vesti di lino; non porteranno alcun indumento di lana… Porteranno in capo turbanti di lino e avranno mutande ai fianchi” (Ez. 44,17-18).
Il libro di Ester ci ricorda che il palazzo del re Assuero era decorato di questo tessuto nobile: “Vi erano cortine di lino fine e di porpora viola, sospese con cordoni di bisso e di porpora rossa…” (Est. 1,6).
L’evangelista Giovanni scrive del lino per festeggiare le nozze dell’Agnello, che sono simbolo del Regno celeste:
La sua sposa è pronta, le hanno dato una veste di lino puro splendente.
La veste di lino sono le opere dei santi
“(Ap. 19,7-8).

Il geroglifico Mahi mette in evidenza l’asse solstiziale Cancro – Capricorno, ovvero il percorso della risalita alla casa del Padre.
I due geroglifici rispettivi ( h il triplice cordone simbolo dei tre mondi) e (a il braccio che agisce che si trova nel geroglifico del “verbum carum factum est“, per gli egizi Ra .

Risulta comprensibile che lino sia stato e sia importante dal punto di vista nutritivo e terapeutico e dal punto di vista rituale.