Filosofia della Spagyria: Marte vegetale – Carciofo

Habitat
Vivono negli ambienti aridi delle steppe dell’Est Europa, zona mediterranee, Medio Oriente, Russia meridionale e Asia centrale.
Rappresentano quello che in Africa rappresentano le Euphorbiaceae e in America le Cactaceae.

Costituenti principali
Cinarina, tiamina, cinarasi; apigenina e luteolina; lignani.

Informazioni

Carciofo è stato ed è oggetto di molti studi che riguardano sopratutto la pianta coltivata per uso alimentare.
Molti studi riguardano gli effetti antiproliferativi in vitro delle foglie e degli estratti lipofili del cardo coltivato, in particolare l’attività del principale componente dell’estratto: cinarina.
Accanto a questi, che spingono a valutarne un auspicabile consumo alimentare, vi sono lavori che riguardano gli effetti
ipocolesterolemizzanti, antigenotossici, coleretici, epatoprotettivi, colagoghi, diuretici, antinfiammatori, antimicotici, anti-HIV e antibatterichi.
In particolare elevate dosi di cinarina (75-100 mg/Kg) provocano un aumento del flusso di bile del 130% rispetto al volume basale.
Questo effetto provoca di conseguenza anche un aumento nel flusso urinario, quindi conferma l’effetto diuretico del principio attivo principale.
Inoltre sembra sia in grado di aumentare la produzione di ossido nitrico (NO), fattore vasorilassante, in colture di cellule aortiche endoteliali.

In arabo conosciuto come al-carshuf (خرشوف) da cui il nostro “carciofo” questa pianta trova la sua collocazione sia nell’ambito sia culinario che terapeutico.
Il carciofo è un prodotto che compare recentemente sulle nostre tavole, ma ha origini antichissime; nella mitologia greca è l’incarnazione di Cynara, una ninfa oggetto di attenzioni da parte di Zeus.
Bellissima, ma anche volubile e capricciosa a causa della sua ritrosia Zeus irato la trasformò in pianta, verde e spinosa.
Teofrasto e Galeno raccomandavano di assumerla ai loro pazienti per favorire la diuresi e come rilassante.
Pare che al tempo di Tolomeo Evergete, faraone dell’Egitto dal 284 al 222 a.C. , ai soldati fosse ordinato di mangiare carciofi, per ricavarne una dose maggiore di forza e coraggio.
Per via delle ritenute proprietà afrodisiache  si riteneva fosse sacra a Venere.

La descrizione delle potenzialità e funzionalità di Carciofo sono frutto dell’elaborazione da parte di allievi diretti del dottor Angelo Angelini.
Quindi come molte altre piante non si ritrova nei testi principali di erboristeria alchimica: “Il Serto di Iside vol.I&II” e “Il volo dei sette Ibis” (firmato con uno pseudonimo) ed. Kemi-Milano.