Filosofia della Spagyria: Giove vegetale – Cardo mariano

Habitat
Margini di sentieri, luoghi con rifiuti o macerie, pascoli, in tutta l’area mediterranea.

Costituenti principali
Flavonolignani: silybinina, silycina, isosylbinina, silycristina, isosilycristina  e la silydianina; un flavonoide (taxifolina).

Informazioni
Agisce prevalentemente sul metabolismo dell’essere inferiore.” (Pelikan)

Ricerche moderne scientifiche
In generale Sylibum marianum L. entra a buon diritto tra le piante capaci di disintossicare il fegato e favorirne la rigenerazione sia nelle tradizioni erboristiche sia nelle ricerche in vivo e in vitro della modalità scientifica attuale.
I lavori su pazienti affetti da epatite C in fase cronica hanno evidenziato una migliorata condizione della funzionalità epatica.
Le sue peculiarità sono specificate meglio nella capacità antiossidante e della capacità di eliminazione delle tossine.
La silimarina è stata esaminta per questa caratteristica come neuro-, nefro- e cardio-protettiva.

Silimarina e silibinina
Le proprietà medicinali della silimarina, in vivo ed in vitro,  sono state studiate nel trattamento del morbo di Alzheimer, del morbo di Parkinson, della sepsi, delle ustioni, dell’osteoporosi, del diabete, della colestasi e dell’ipercolesterolemia.
A causa del suo effetto apoptotico, senza effetti citotossici, la silimarina possiede potenziali applicazioni nel trattamento di vari tumori.

La silimarina è anche impiegata nei casi di intossicazione da funghi velenosi, nel caso specifico dell’Amanita Phalloides, fungo estremamente pericoloso.

Il trattamento con silibinina ha alleviato i sintomi della malattia di Cushing in colture cellulari, modelli animali e tessuto tumorale umano.
Inoltre, ha effetti fetoprotettivi (contro l’influenza dell’alcool) e della prolattina ed è da considerarsi privo di rischi la sua assunzione durante la gravidanza e l’allattamento.

Cardo m. in USA
Il cardo mariano è stato approvato negli Stati Uniti nel 1986 come trattamento delle malattie del fegato e viene ampiamente utilizzato per il trattamento dell’epatite alcolica, per la cirrosi e per l’epatite virale ed inoltre viene spesso consigliato ai pazienti che si sottopongono a chemioterapia per limitare i danni epatici.

Leggenda e mito
Probabilmente originario dell’Etiopia si ritrova il cardo nei corredi funebri  nelle tombe egizie.
Plinio, nella sua “Historia Naturalis”, lo annovera fra gli ortaggi pregiati.
In specifico il cardo è detto mariano perché secondo la leggenda che Gesù bambino, ricercato da Erode, si fosse nascosto sotto un cardo mentre Maria lo allattava, perdendo alcune gocce di latte che caddero su una foglia tingendola di bianco.

Il rimedio spagirico
Gentili su Il Volo dei Sette Ibis afferma che “Il Cardo Mariano è una pianta ottima contro i disturbi mestruali, ed inoltre un ottimo ipotensivo.
I semi stimolano le surrenali, il rene, ed hanno una buona azione vasocostrittrice periferica.
Combatte gli squilibri del vago-simpatico.