Filosofia della Spagyria: Saturno vegetale – Lauroceraso

 

Habitat
Lauroceraso (Prunus laurocerasus L.) è un arbusto sempreverde della famiglia delle Rosaceae.
Originario delle regioni dell’Asia sudoccidentale è presente nell’Europa sudorientale, dall’Albania e dalla Bulgaria a est attraverso la Turchia fino alle montagne del Caucaso e all’Iran settentrionale.

Costituenti principali
La pianta (soprattutto il seme e i giovani germogli) contiene glicosidi cianogeni, in particolare amigdalina e prunasina.
L’acqua aromatica contiene benzaldeide (99,7%), (E)-2-esenale e (Z)-ocimenone (in quantità insignificanti).

Informazioni
Questo alberello dell’Asia occidentale, coltivato anche in Europa meridionale, forma grandi foglie sottili, dure, lucenti e persistenti.
I suoi piccoli grappoli floreali eretti, di un bianco verdastro, lunghi e stretti e le sue ciliegine nere non attraggono certo l’attenzione.
Le foreste montagnose e umide costituiscono l’habitat prediletto.

Il processo cianidrico racchiuso nei semi nelle altre specie di Prunus e in speciale modo nelle mandorle amare, nel lauroceraso si è propagato nelle gemme, la scorza e le foglie.
Quest’ultime racchiudono fino all’1% del glucoside laurocerasina che contiene acido cianidrico.
Vengono utilizzate per la distillazione di mandorle amare chiamata “Aqua Laurocerasi”. E’ una preparazione che agisce su cuore e respirazione quando la collaborazione ritmica tra corpo eterico e corpo astrale è disturbata, da cui l’eccitabilità che ne risulta può provocare catarro, tosse nervosa, spasmi polmonari e irregolarità cardiache.Pelikan

Ulteriori informazioni
Il distillato, l’acqua di lauroceraso, può essere usato come calmante per la tosse. Se assunto in quantità eccessive può provocare un’intossicazione.
Vengono ricavati spesso degli oli essenziali usati come aroma (in quantità minime) nei liquori, dall’odore di mandorle amare tipico della benzaldeide, prodotto della demolizione idrolitica dell’amigdalina (che produce anche acido cianidrico, inodore).

Etimologia del nome botanico
L’epiteto specifico fa riferimento a laurus (alloro) e cerasus (ciliegio), per la somiglianza delle foglie con quelle dell’alloro (Laurus nobilis) e drupe simili al quelle dei ciliegi.

Usi alimentari
Per uso commestibile si possono consumare i frutti crudi o cotti.
Sono dolci e abbastanza gradevoli a piena maturazione.
Alcune fonti suggeriscono che il frutto sia velenoso, questo probabilmente si riferisce al frutto acerbo.
N.B. Tuttavia, qualsiasi frutto che abbia ancora un sapore amaro non dovrebbe essere consumato in quantità perché l’amaro è causato dalla presenza di glicosidi cianogeni.

Usi tradizionali medicamentosi
Per uso medicinale si utilizzano le foglie fresche che sono antispasmodiche, narcotiche e sedative.
Sono utili anche nel trattamento di tosse, pertosse, asma, dispepsia e indigestione.
Come trattamento esterno, si utilizza una infusione a freddo delle foglie che viene impiegata come lavaggio per le infezioni agli occhi.
Le foglie pestate, se strofinate all’interno di qualsiasi contenitore, rimuoveranno gli odori forti come aglio o chiodi di garofano.

Altri usi
Dalle foglie si può ottenere un colorante verde.
Dal frutto si può ottenere un colorante da grigio scuro a verde.
Il legno, di colore grigio rosato, viene utilizzato nei lavori di tornitura.