Filosofia della Spagyria: Luna vegetale – Glicine

Habitat
Originaria in sette province cinesi (Hebei, Hubei, Yunnan, Guizhou, Henan, Guangxi e Shaanxi), sebbene possa essere trovato anche in paesi come Corea, Giappone e Stati Uniti.
E’ sensibile al freddo.

Componenti principali
Acidi grassi, aglicone, cininnil-coenzima A , acido caffeico, βD-glucopiranosile, apiofuranosile, chrisoeriolo,  composti azotati.
Monoterpeni: (E)-beta-ocimene e linalolo. (fiori)

Informazioni
N.B. Pianta fortemente tossica in diverse delle sue parti.

In Estremo Oriente usato dalla Medicna Tradizionale estratti di glicine per il trattamento di diverse forme di cancro: cancro gastrico e del cancro del seno e dello stomaco, o dei pazienti affetti da artrite reumatoide.
Diverse specie di glicine sono state segnalate anche con attività antiossidanti e antibatteriche.
La tradizione della medicina riporta che glicine viene utilizzata nella prostatite, nelle sinusiti, in caso di verruche, sostegno durante i trattamenti di chemioterapia.

Wisteria in Cina
I fiori di Wisteria sinensis (Sims) DC, chiamata zi teng ( 紫藤),  vengono passati nello zucchero, nella farina e poi fritti nella prelibatezza locale conusciuta “Teng Lo“.
Le foglie e i fiori sono usati anche come sostituto del tè.
Inoltre la fibra dei suoi steli può essere utilizzata per fare carta.
Nel Buddismo Shin questo fiore rappresenta la caducità della vita e la continua trasformazione che la caratterizza.

Leggende e storie di glicine
Gli imperatori giapponesi durante i loro lunghi viaggi portassero con se delle piccole piante di glicine da consegnare, come omaggio, ai capi delle tribù che andavano a visitare.

Un’antica leggenda piemontese invece narra di una giovane pastorella, di nome Glicine, che passa le giornate a piangere a causa del suo aspetto fisico poco piacevole e che la rendeva meno attraente rispetto alle sue coetanee.
Un giorno in preda ad un pianto disperato si accorse che le sue lacrime avevano dato vita ad una pianta meravigliosa e profumata.
L’antropologo Alfredo Cattabiani avvicini questa pianta alla figura della dea Venere, in quanto, infatti, è simbolo di sensualità e di femminilità primaverile colta nell’atto di sbocciare.

Ed in ultimo
Il suo tronco è spesso e ruota in senso antiorario.