Il Tempo delle castagne –
E’ la fine di un’epoca e l’inizio di un’altra? II°
Inizio del macrociclo di Giove: 20 marzo 1837
Questo macrociclo terminerà nel 1872 è sarà segnato da una maturazione delle problematiche dei diritti dell’Uomo come cittadino e come lavoratore.
Nel 1837 viene registrato il brevetto del telegrafo, ancestrale del sistema di comunicazione per via elettrica.
Nel 1871 viene attribuita l’invenzione del telefono elettrico ad Antonio Meucci che che chiamò “telettrofono“.
Eventi storici
Inizia il regno della regina Vittoria in Gran Bretagna che durante il suo lungo regno promuoverà l’Imperialismo e il Colonialismo.
Qualche hanno più tardi in Italia la monarchia sabauda si traformerà in monarchia costituzionale e ci sarà l’annessione della Sardegna.
Scoppiò in Sicilia nel medesimo periodo la rivolta del Colera nel Regno delle due Sicilie a cui seguirà la risistemazione urbanistica fatta di demolizioni per fare entrare più luce ed aria tra gli edifici.
Il Pensiero politico filosofico
Filosoficamente si afferma il pensiero di Søren Kierkegaard che, nel corso del Novecento, ha contribuito in modo decisivo all’affermazione di correnti come l’Esistenzialismo e il Personalismo.
E poco più tardi si affermò pure il pensiero di Nietzche che influenzò, molto spesso travisato, la cultura anche del macrociclo successivo.
Nel 1848 Karl Marx pubblica “Il manifesto del partito comunista“.
L’autodeterminazione iniziata nel precedente macrociclo dei popoli continua sia in Europa che anche in Africa (la rivolta degli Zulu).
Alla fine del ciclo di Giove scoppia la Guerra di seccessione americana: il Nord antischiavista industriale contro il Sud schiavista agricolo. (1861-1865)
Nasce, a seguito della caduta di Napoleone III dopo la sconfitta da parte della Prussia, e muore l’esperienza della Comune di Parigi del 1871 .
L’archetipo Giove
Nella tradizione cristiana il Cristo viene annunciato da quel Giovanni Battista (Giovanni deriva da Giove) che si dice secondo al primo.
Di qui si evince l’espressione che Giovanni sia chiamato il piccolo Sole.
Non dimentichiamo poi Giovanni apostolo, l’unico dei discepoli a non rinnegare il Cristo al momento della sua cattura ad opera del Sinedrio, a cui viene attribuito quel testo ermetico chiamato “Apocalisse”.
Se Saturno è l’inizio della Manifestazione, Giove è il sovrano incontrastato di tale manifestazione.
Egli si piega solo al volere del Fato, che è l’unico ad essere al di sopra di tutti gli dei.
Nello stesso momento è Dio che promette la resurrezione, intesa come atto di Giustizia o di realizzazione del Karma (karman कर्मन् che vuol significare lavoro) in una nuova esistenza o reincarnazione.
E’ la rappresentazione della Pietas, non nel senso di pietà moderna, ma di azione pia, cioè pura, obbediente alla nostra pratica secondo la Morale interiore.
Nella tradizione cabalistica Giove è identificato come Mahollael, movimento esaltante, vero, retto, giusto e con Hesed, che significa la splendente e per traslato rappresenta la Misericordia Divina.
E’ l’amore paterno nel senso che “Dio è Amore” (1Gv 4,8.16), ci ama “per primo” (1Gv 4,19).
Un Amore che continuamente si riversa su di noi.
Si esprime nell’alleanza con Israele e soprattutto nella Nuova alleanza che è definitiva. “Quando Israele era giovinetto, io l’ho amato e dall’Egitto ho chiamato mio figlio… Ad Efraim io insegnavo a camminare tenendolo per mano; … ero per loro come chi solleva un bimbo alla sua guancia; mi chinavo su di lui per dargli da mangiare“, (Os 11,4; cf anche Is 63,15s; 64,7).
Del resto il termine greco di Zeus ha attinenza con la manifestazione che irraggia luce e il nostro termine di Dio ha etimologicamente attinenza con il nome greco del Giove latino.
Il geroglifico del raggio di Giove è la mano che dona , che si connette con l’altra, e noi sappiamo che la stretta di mano era un tempo considerato un atto sacro pari ad un giuramento.
Le due persone affermavano un accordo e questo veniva sancito, appunto, in questa maniera.
L’eccesso di Giove si manifesta nell’avidità e il difetto nella viltà.
L’equilibrio viene rappresentato dall’ Ordine Costituito, dalla Regalità che Governa, dall’Espansione irraggiante e penetrante.
Il primo concetto è ben compreso nella risposta di Cristo alla domanda se obbedire a Cesare o a Dio:”… date a Cesare quel che è di Cesare a Dio quel che di Dio”.
Vale a dire che l’ascetismo di Saturno non poteva essere più praticato, ma doveva esser data all’ Uomo la capacità di vivere contemporaneamente senza compromessi sia la realtà materiale che quella spirituale, relazionandosi con altri esseri umani.
Il secondo concetto è espresso dal mito di Zeus-Giove.
Egli si unisce con donne e con ninfe, mai ricorrendo alla violenza ma imponendo la sua regalità spesso cambiando la propria forma di manifestazione.
Giove, a differenza di Saturno, che resta immutato, acquisisce le virtù delle sue sedotte, vale a dire che la regalità non un fatto solo acquisito ma deve essere continuamente rinnovato e arricchito di nuove esperienze.
Il mito di Zeus
Il secondo concetto è espresso dal mito di Zeus-Giove.
Egli si unisce con donne e con ninfe, mai ricorrendo alla violenza ma imponendo la sua regalità spesso cambiando la propria forma di manifestazione.
Giove, a differenza di Saturno, che resta immutato, acquisisce le virtù delle sue sedotte, vale a dire che la regalità non un fatto solo acquisito ma deve essere continuamente rinnovato e arricchito di nuove esperienze.
Come ben si può osservare nella carta n° 4 dei tarocchi, l’Imperatore,dove l’imperatore stesso è seduto sì sopra un cubo, simboleggia della Terra, come elemento, e regge i simboli di potere: lo scettro e la sfera, il primo nella destra, la seconda nella sinistra, ma egli non è statico nella sua posizione, è rappresentato con una certa tensione, come se si volesse muovere per alzarsi…
I doni di Giove
I doni di Giove sono: larghezza di vedute, capacità di giudizio, coraggio e sicurezza.
La larghezza di vedute è possedere la capacità di “digerire” e “rielaborare” quanto cade sotto i nostri sensi, non rimanendo a livello superficiale, ma espandendosi nel valutare conseguenze di ciò che avviene.
Questo può accadere se la capacità di giudizio viene ad essere sufficientemente esplicata per soppesare quanto le realtà interiore ed esteriore vengano a manifestarsi nell’interiorità.
Se ciò avviene ne deriva l’acquisizione del coraggio dell’azione e della sicurezza nell’agire.
Presso gli ebrei è rappresentato dal sacerdote Melchisedek che, stando a quanto disse il dottor Angelo Angelini, sarebbe la deformazione del termine ebraico-egizio Amel tzedek1.
1(in ebraico amel non esiste ma esiste am בבוקר, al mattino presto, mentre tzedek צדק vuol dire effettivamente Giove), che dovrebbe significare Angelo di Giove.
Potrebbe rappresentare Lucifero che era secondo la tradizione un cherubino.
(continua -2)