Filosofia della Spagyria: Venere vegetale – Peonia
Habitat
Cresce sporadicamente nei boschi sassosi delle Alpi e degli Appennini dal piano submontano a quello cacuminale.
Costituenti principali
Alcaloide (peonina o peregrinina – presente in tutte le parti della pianta), sostanza glucosidica colorante (petali); resveratrolide, olio grasso, resina, tannini (semi); amido, glucosio, saccarosio, a.organici (radici tuberose).
Informazioni
“Pianta fortemente legata alla Terra, in cui l’elemento Acqua si manifesta nel fiore doppio.
L’Aria e il Fuoco donano a questo fiore una rara, per questa famiglia, profumazione intensa.
Altrettanto raro è il profumo emanato dalla radice tuberosa.
L’attività curativa della Peonia agisce sui liquidi corporali stagnanti come gli edemi alle asciti.
Un tempo si appendevano al collo dei bambini che mettevano i denti una radice di peonia.” (Pelikan)
Il principio antimelanogenico dei semi di peonia (Paeonia officinalis L.) è stato dimostrato per via sperimentale sia in vitro che in vivo.
L’azione inibitrice della tirosinasi da parte del principale metabolita, un resveratroloside, (trans-resveratrol-4′-O-beta-d-glucopyranoside) è risultato molto interessante.
In generale i lavori scientifici sia in vivo che in vitro hanno mostrato che le diverse parti di peonia risultino efficaci nell’inibizione dell’alfa- amilasi (nel diabete di tipo II), e che possiedono una attività antiossidante, antinfiammatoria e una potente citogenecità nei confronti di cellule cancerose.
Viene considerato il fatto che esse posssano essere consumate sia nella dieta che in forma manipolata farmaceuticamente e come tale possano essere utilizzati sia in forma nutriceutica e cosmeceutica.
Nella tradizione europea, in particolare la radice è stata utilizzata in medicina principalmente nel trattamento dell’epilessia e come emmenagoga.
Le qualità antispasmodiche, diuretiche, sedative e toniche hanno fatto si che sia stata utilizzata, anche, nel trattamento delle convulsioni e degli affetti nervosi spasmodici come l’epilessia.
In forma di estratto Uood-Saleeb (nome arabo di peonia) è stata usata nella pertosse specie nella medicina tradizionale degli Unani.
La radice in forma di supposte è stata utilizzata per alleviare spasmi anali e intestinali, emorroidi.
Sperimentalmente è stato dimostrato che ha un’azione antipertensiva, abortiva ed antiulcera.
Nella MTC le radici entrano in preparazioni complesse che svolgono attività epatica.
La peonia fu menzionata più e più volte in erbari di epoca greca e romana e del Medioevo europeo ed arabo.
Nella leggenda
Nell’antichità la peonia era molto apprezzata come pianta medicinale.
In De virtutibus herbarum, Pseudo Apuleio sosteneva che fosse un rimedio efficace contro la follia: “se si lega al collo di un matto dell’erba peonia, subito lo si vedrà rinsavire.
E se la porterà con sé, il male non la colpirà più“. Florario di Alfredo Cattabiani
Paian, Peone il medico degli dei greci figlio di Asclepio, diede il nome alla pianta; con le radici di peonia guarì Ade, dio degli inferi, che era stato ferito da Eracle quando egli era sceso per catturare Cerbero.