Filosofia della Spagyria: Sole vegetale – Incenso
Habitat
Cresce sui monti litoranei della costa settentrionale della Somalia tra i 1000 e 1800 metri s.l.m..
Costituenti principali
Fellandrene, pinene destrogiro, dipentene, cadinene, canfene, paracimolo ed olibanolo.
Resina (ac.boswellico, olibanoresina), principio amaro e mucillagine.
Informazioni
Uno studio condotto dall’Università John Hopkins, in collaborazione con l’Università Hebrew di Gerusalemme, permise ad alcuni ricercatori di dimostrare come gli effetti psicoattivi dell’Olibano agissero sul cervello dei topi di laboratorio, la cui configurazione biologica è sorprendentemente simile alla nostra.
Fu constatato che l’incensole acetato era in grado di agire su aree del cervello coinvolte nelle emozioni, con risultati particolarmente interessanti.
Inoltre, anche alcune parti del sistema nervoso dimostrarono di interagire attivamente con gli equilibri interni dell’organismo, contrastando i sintomi dell’ansia e della depressione.
Scendendo più nello specifico, l’acetato dimostrò di attivare le proteine TRPV3, presenti nei cervelli della maggior parte dei mammiferi.
Si tratta di un tipo di proteina associata alla sensazione di calore a livello cutaneo, il che potrebbe spiegare le sensazioni energizzanti e di calore che si avvertono quando si respira il fumo dell’incenso Olibano.
L’azione della resina di Boswelia carterii L. ha diversi ambiti ed effetti.
Principalmente troviamo diverse attività: antinfiammatoria, espettorante, antiasmatica, antisettica, ansiolitica e anti-nevrotici.
Gli studi hanno dimodtrato che la più alta attività biologica tra i terpeni è data dall’acido 11-cheto-ß-acetil-beta-boswellico, dalll’acido acetil-11-cheto-ß-boswellico e dall’acido acetil-α-boswellico.
Studi contemporanei hanno dimostrato che la resina ha effetti analgesici, tranquillizzanti e antibatterici.
Riducono le condizioni infiammatorie nel corso del reumatismo inibendo l’elastasi leucocitaria e degradando i glicosaminoglicani.
I preparati di Boswellia inibiscono la 5-lipossigenasi e prevengono il rilascio di leucotrieni, con un effetto antinfiammatorio nella rettocolite ulcerosa, nella sindrome dell’intestino irritabile, nel morbo di Crohn, nella bronchite e nella sinusite.
L’inalazione e il consumo di Boswellia olibanum riducono il rischio di asma.
Inoltre, gli acidi boswellici hanno un effetto antiproliferativo sui tumori.
Inibiscono la proliferazione delle cellule tumorali del sottoinsieme di leucemia e glioblastoma.
Hanno un effetto antitumorale poiché inibiscono la topoisomerasi I e II-alfa e stimolano l’apoptosi.
Etimologia del nome “incenso” dal greco-miceneo tu-we-a, in greco antico “zuos”, in latino tus, turis, chiamato poi incensum (incedere=bruciare).
Fu pure conosciuta come olibano (radice semitica lbn=bianco).
Tale nome deriva da libanus e Libanus è il nome dei monti d’Arabia dove se ne raccolgono i grani.
L’incenso era una delle voci di spesa dei templi presso gli egizi, dei caldei, degli abitanti di Gerusalemme.
Incenso in Spagiria
Le segnature sono state proposte dal maestro Stefano Stefani e risultano funzionali dell’azione della pianta per chi pratichi l’astrodiagnosi.
Vista la presenza del geroglifico possiamo approssimativamente che il termine Senefer descriva la capacità di portare in manifestazione in maniera divina l’archetipo solare.
Si può intendere il ridestare della coscienza solare attraverso l’uso di incenso.
Il geroglifico ha diverse assonanze con Nefer (tradotto come “bello” non nel senso moderno ma nel senso greco di καλος).
Ma è anche analogia con Senef, il sangue.
E quindi anche con Fen, aria, e Nef, respiro.