Filosofia della Spagyria: Marte vegetale – Artemisia annua & Dragoncello
Premessa
Riuniamo due artemisie “marziane” in unica scheda in quanto le differenze sul piano energetico sono da considerarsi “sfumate” .
Questo non significa certamente che siano uguali, ma la loro destinazione terapeutica decisa nell’azione e il loro sapore amaro (anche se con gradi differenti) le pongono su di un piano di interesse molto simile.
La provenienza asiatico centrale è un altro elemento di associazione.
Giustamente non si potrebbe ignorararle visto che A.annua è stata inserita fra le piante con una significativa attività antioncogena e A.dracunculus con qualità antiossidanti e anticiceptive.
Artemisia annua
Habitat
Originaria della provincia di Hunan (Cina), viene coltivata in tutto il mondo.
Componenti principali
Artemisina, alcol artemisino, flavoni, bioflavonoidi e cumarine.
Informazioni
A.annua viene estensivamente coltivata poichè la sua attività antiblastica, antimicrobica e antimalarica sembra avere delle prospettive intertessanti specie nelle ricerche in vitro e in vivo sugli animali da laboratorio.
Non tutti sono favorevoli (anche se possibilisti) nel riconoscerne l’attività antioncogena.
Due articoli del 2019 invece sottolinenano come farmaco antimalarico efficace, la diidroartemisinina (DHA) è presente nelle ricerche della medicina tradizionale cinese su Artemisia annua.
Il DHA non è solo un promotore dell’autofagia, ma anche una sostanza con una forte efficacia antitumorale.
Risulta anche possedere un’interessante attività antinfiammatoria nei neutrofili per azione citochinica.
Sono state indagate anche specifiche e difficili situazioni di infezioni batteriche dove si è evidenziata una migliore attività degli antibiotici in associazione con estratti di A.annua.
Vi sono studi anche di una possibile attività antisteatosica in cui la pianta sembra dare interessanti prospettive.
Infine estratti acquosi di A.annua possiede una interessante attività antidiabetica sovrapponibile ai farmaci ipoglicemizzanti con minori effetti collaterali.
Probabilmente le differenti visioni e contradizioni degli articoli e delle ricerche potrebbero essere dovute ad alcuni fattori fondamentali:
- estratti acquosi mostrano un’attività antibatterica maggiore che con l’estrazione ad opera di altri solventi;
- l’attività oncogenetica sembra essere maggiormente presente negli estratti alcolici;
- è molto importante per ottenere risultati terapeutici che A.annua sia coltivata in località adeguate poichè la qualità dipende dai terreni e dalle particolari condizioni climatiche.
Si ricordi che le informazioni che vengono riportate non devono in nessuna maniera promuovere l’automedicazione, pur efficvace non si hanno dati sulla sensibilità e la tossicità specie per assunzione per lunghi periodi.
I dati riportati hanno il solo scopo di ampliare la visione agli addetti ai lavori.
I primi cenni storici di utilizzo di A.annua quale fonte di fitoestratti curativi fanno riferimentoa date intorno al 371-287 a.C.
In Cina la specie chiamata qing hao, diventa particolarmente nota sotto il governo di Mao che promosse diversi studi allo scopo di confermare le proprietà salutari conosciute da secoli nella medicina popolare cinese.
Il principi attivi della pianta, l’artemisinina e la diidroartemisinina sono contenuti nelle foglie e nelle infiorescenze.
E’ accertato che la pianta possiede una potente azione antimalarica, in grado di curare ceppi malarici resistenti alle cure del chinino.
La ricercatrice cinese Tu You You, dimostrò che la droga in decotto perdeva la sua potenzialità, mentre se si somministrava sottoforma di succo fresco fosse in grado di agire efficacemente sulla febbre malarica.
Artemisia dracunculus
Habitat
Originaria dell’Asia centrale si coltiva ed è diffusa in tutta Europa.
Costituenti principali
O.e.: estragolo, ocimene, limonene, linalolo; idrossicumarine (scopoletina) e isocumarine; flavonoidi (glucosidi della quercitina e della patuletina).
Informazioni
Gli studi sembrano proporre un’attività antibatterica molto evidente nei confronti di E.coli.
Anche l’attività di produzione di insulina sembra appartenere a questa pianta.
Questa piantina aromatica conosciuta anche come estragone ha proprietà digestive per la tradizione contadina.
Poco usato in Italia è frequente nell’arte culinaria francese.