Filosofia della Spagyria: Marte vegetale – Aristolochia

Habitat
Cresce nelle siepi e nelle boscaglie dal litorale al piano submontano nell’Italia continentale e Corsica

Componenti principali
Alcaloide (aristolochina), ac. aristolochico, ac. malico, ac.tannico, sostanza amara con proprietà sedative.

Informazioni
Nonostante i gravi problemi di sicurezza, l’aristolochia viene utilizzata per prevenire le convulsioni, aumentare il desiderio sessuale, potenziare il sistema immunitario e promuovere le mestruazioni.
Era anche utilizzato in caso di morso di serpente, nel dolore intestinale, nelle coliche biliari, nell’artrite, anche uricemica, nell’eczema, nella perdita di peso.
Se ne utilizzava la radice seccata per ridurre la tossicità della droga fresca.
Le farmacopee europee hanno dichiarato inutilizzabile A. clemmatitis in qualsiasi preparazione singola o complessa con finalità fitoterapeutiche.
Nella tradizione cinese è ancora presente ed utilizzata.
Con la diffusione delle vendite on line molti cittadini europei acquistano complessi di erbe senza sapere il vero contenuto delle preparazioni correndo gravi rischi.

N.b. La nefropatia endemica dei Balcani (BEN) è una malattia riscontrata in Romania e nei paesi limitrofi nell’area balcanica.
In Romania, BEN è più diffuso nella contea di Mehedinti, situata nel sud della Romania, vicino al fiume Danubio.

Sembra essere legata all’uso terapeutico tradizionale della pianta in questione.
Oltre a questa patologia sembra che a causa dell’acido aristolochico vi sia una anomala diffusione del cancro renale.

Etimologia
Il termine Aristolochia deve l’etimologia dal greco ἀριστολοχία àristolokía (da ἄριστος áristos “ottimo” e λοχεία locheía “parto”) perchè sembra promuova il parto, appunto.
Mattioli affermava (1567, Discorsi sulla Materia Medica) L’aristolochia è così nominata imperocchè mirabilmente aiuta alle donne di parto.

Nota a margine
L’impollinazione è effettuata a opera dei moscerini e altri piccoli insetti, attratti dall’odore nauseante.
All’interno del calice piccoli peli rigidi rivolti verso il basso impediscono all’ insetto di uscire.
A impollinazione avvenuta, i peli interni si afflosciano permettendo così la fuga dell’insetto il quale verrà attratto da altri fiori di aristolochia che verranno fecondati dal polline di cui sono sporchi gli insetti.
Tale meccanismo di impollinazione è possibile riscontrarlo in tutta la famiglia delle Araceae.