Filosofia della Spagyria: Giove vegetale – Finocchio

Habitat
Cresce come pianta perenne dalla costa fino alla zona pedemontana in tutto il bacino del Mediterraneo.

Costituenti principali
O.e.: fencone (analogo alla canfora), acido, aldeide e chetone anisico; anetolo, delta carvone, delta limonene.
Zuccheri.

Informazioni

Il finocchio, è una pianta medicinale popolare con varie attività farmacologiche menzionate nella medicina tradizionale iraniana e nella moderna fitoterapia come antiossidante, citotossico, antinfiammatorio, antimicrobico, broncodilatatore, estrogenico, diuretico, ltiotrissarie , galattogogo, emmenagogo, antitrombotico, ipotensivo, gastroprotettivo, epatoprotettivo, potenziamento della memoria e attività antimutagena.
L’estratto acquoso possiede una significativa attività oculo-ipotensiva, che è risultata comparabile a quella del timololo nel caso del glaucoma.
Il finocchio può essere annoverato tra le piante un trattamento efficace e sicuro per ridurre i sintomi della menopausa nelle donne in postmenopausa senza gravi effetti collaterali.
Tradizionalmente se conosce l’uso nelle coliche addominali dell’infante.

Tradizione orientale di finocchio

Nel mondo della medicina tradizionale troviamo che Foeniculum officinale L. (Foeniculum vulgare Mill.) è ampiamente utilizzato.
In Cina, chiamato Xiao hui xiang (小茴香), è utilizzato come abortivo, nella dismenorrea, analgesico, nelle coliti spastiche, come antitussivo, afrodisiaco e galattoforo.
In particolare è stato utilizzato nel trattamento del colera, come favorente la longevità e nel trattamento dell’ernia.
In India, chiamato in sanscrito madurikā माधुरिक o miśreyā मिश्रेया, gli estratti dei semi vengono utilizzati come antifungino, antinfiammatorio, antimicrobico,antipiretico, antisettico ed antispasmodico.
Sia in Cina che in India viene utilizzato come estrogenico e afrodisiaco.
Nella tradizione degli indiani Cherokee come carminativo, choleretico, calmante i disturbi digestivi e rimedio nei raffredori.
Per Ippocrate era utile come diaforetico, digestivo e diuretico (foglie).
In Turchia oltre a possedere le qualità di cui sopra è stato utilizzato come allucinogeno, epatoprotettore e parassiticida.

Finocchio nella MTC
F.officinale è considerato come un regolatore del Qi del fegato, armonizzante dello stomaco, scaldante i reni e sciogliente i dolori.
Svolge attività di lenimento nei confronti della vescica, calmante delle infiammazioni oculari e permette l'”apertura” dei polmoni e purificante del flegma.
N.b. questa erba non deve essere utilizzata da coloro che hanno con carenza di Yin con segni di calore o  con calore in eccesso.

Finocchio nel mito e nella storia
Il nome greco per il finocchio è marathon (μάραθον) o marathos (μάραθος).
Infatti il luogo della famosa battaglia di Marathon significa letteralmente la pianura dei  finocchi.
La parola è attestata per la prima volta in forma lineare B micenea come ma-ra-tu-wo.
Il finocchio fu apprezzato dagli antichi greci e romani che lo usavano come medicina, cibo e repellente per insetti.
Si credeva che un tè di finocchio desse coraggio ai guerrieri prima della battaglia.
Secondo la mitologia greca, Prometeo utilizzò un gambo gigante di finocchio per portare il fuoco dal Monte Olimpo alla Terra.
Marathon è anche derivato da Maraino, che significa “per dimagrire” – indizio dell’uso del finocchio come soppressore dell’appetito.
Il nome del genere del finocchio, foeniculum, viene dai Romani e deriva dalla parola latina foenum, che significa “fieno“.
La fragranza delle foglie secche di finocchio ricorda il fieno.

Durante il Medioevo, Carlo Magno volle che fosse presente negli orti imperiali di questa pianta dalle qualità taumaturgiche.
Presso la Scuola Salernitana si insegnava che “Semen cum vino sumptum veneris moves actus, atque senes eius gustu juvenescere dicunt” (il seme del finocchio bevuto col vino eccita i piaceri di Venere e si dice che ridesti nei vecchi il giovanil vigore).

Curiosità
In cucina i semi del finocchio si usavano per aromatizzare piatti di maiale o conservare salumi come la finocchiona.
Il termine “infinocchiare”,  sembra derivi dal gambo di finocchio offerto dai tavernieri ai clienti per stordire il gusto del bevitore circa la scarsa qualità del vino servito.
Magicamente sembra avere potere di contrastare l’invidia.
E invocato negli scongiuri e nelle formule magiche, come la celebre «occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio» portato alla fame dal comico Lino Banfi.