Filosofia della Spagyria: Giove vegetale – Basilico
Habitat
Originario probabilmente dell’area compresa tra l’India, Pakistan e Afghanistan si è diffuso in tutto il mondo.
Costituenti principali
O.e.: estragolo, linalolo, eugenolo, ocimene; derivati dell’acido caffeico, flavonoidi.
Informazioni
Ocinum deriva dal greco okimon, con cui si denominavano queste piante.
Tulsi o Tulasi (Ocimum sanctum = basilico santo) vuol dire “incomparabile” del quale gli Indù hanno molto rispetto.
E’ considerata infatti una pianta sacra nella quale viene identificata Lakshmi, sposa di Vishnù, dea della bellezza e dell’armonia che viene invocata per proteggere il corpo ma soprattutto per concedere figli a chi li desidera.
Si crede che il basilico apra le porte dei cieli e per questo motivo ad una persona morente si pone una foglia di basilico sul petto e dopo la morte si lava la testa con acqua contenente semi di lino e basilico.
Il Basilico in Occidente è un simbolo erotico, legato alla proprietà di favorire il concepimento.
I suoi rami fioriti messi dentro un vaso in una stanza porterebbero l’armonia e la pace famigliare.
Il Basilico ha anche un significato più nefasto infatti ad esempio nell’isola di Creta è simbolo di lutto.
Questa credenza è legata ai canti popolari e confermata anche dal Boccaccio che racconta nel Decameron nella novella V della IV giornata la storia di Lisabetta da Messina e della sua pianta di basilico.
Studi moderni hanno evidenziato le possibilità di protezione epato renale da parte di estratti acquosi di basilico.(esperimenti su topi da laboratorio)
Così come si è sperimentato sempre sui topi la capacità di riduzione sulla ritenzione e sulla capacità di recupero della memoria.
A questo si associa l’effetto di coadiutore della risposta immunitaria in caso di infezione batterica anche di grave entità.
La segnatura gioviana e lunare, che richiama il vaso di Cancro, ci richiama l’attenzione sulle capacità di protezione gastrica e “cerebellare” della pianta.
Si ricordi che tradizionalmente il basilico sia stata nella tradizione mediterranea considerata una pianta importante per la cura del colera.
L’azione di protezione epatorenale è testimoniata dall’attività sul meridiano di Fegato, Sagittario, e di Rene, Bilancia.